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Comunità energetica rinnovabile

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Cosa sono le comunità energetiche?

Le Comunità Energetiche sono un insieme di soggetti, privati o imprese, che si uniscono per la produzione, la condivisione e lo scambio di energia elettrica prodotta attraverso impianti di energia rinnovabile.

Partecipare a una comunità energetica rinnovabile  permette ai cittadini di diventare in prima persona protagonisti della transizione energetica. Si tratta di un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e per il consumo di energia rinnovabile che ha come obiettivo quello di evitare lo spreco energetico e ridurre i costi in bolletta.

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Quali sono gli elementi di una comunità energetica?

I MEMBRI

  • Singoli cittadini
  • Attività commerciali e imprese
  • Enti territoriali
  • Autorità locali e pubbliche amministrazioni

L’IMPIANTO

  • Impianti nuovi
  • Impianti esistenti ed adeguati
  • Impianti fotovoltaici Superbonus con potenza massima di 20 kW.

LA PRATICA

  • Costituzione e avvio della comunità energetica
  • Gestione della comunità energetica
  • Sviluppo ed estensione della comunità energetica

I BENEFICI

  • Risparmio in bolletta
  • Riduzione dell’impatto ambientale
  • Accesso alla tariffa premio del GSE
  • Agevolazioni fiscali

Da consumer a prosumer

Il prosumer è l’utente che non si limita al ruolo passivo di consumatore (consumer), ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (producer).

Il prosumer è colui che possiede un proprio impianto di produzione di energia, della quale ne consuma una parte. La rimanente quota di energia può essere immessa in rete, scambiata o accumulata in un apposito sistema e dunque restituita alle unità di consumo nel momento più opportuno. Prosumer è un protagonista attivo nella gestione dei flussi energetici e può godere di una relativa autonomia e di benefici economici.

Ulteriori benefici dell’energia condivisa

Benefici ambientali legati al minor consumo di fonti fossili e alle minori perdite di rete.

Energia rinnovabile a basso costo per tutta la collettività indipendentemente dalla disponibilità disuperfici da destinare alla produzione.

Valorizzazione del territorio, messaggio promozionale a favore della decarbonizzazione.

Possibilità di estensione del progetto con torrette di ricarica o sistemi di accumulo per massimizzare la quota di energia condivisa sfruttabile.

I MEMBRI

Persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali, autorità locali o enti, comprese le amministrazioni comunali, possono unirsi e costituire una comunità energetica.

Ognuno è membro o azionista, è un cliente finale intestatario di un’utenza, di una bolletta energetica e di un codice POD ed ha diritto di scegliere liberamente il proprio fornitore.

Per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non può costituire l’attività commerciale principale.

L’IMPIANTO

La comunità energetica può utilizzare solo reti attualmente esistenti e non può apportare modifiche fisiche alla sua conformazione.

Gli impianti di produzione da fonti rinnovabili facenti parte della comunità energetica devono:

– Avere una potenza massima incentivabile di 1 MW

– Essere entrati in esercizio dopo la data di entrata in vigore del decreto di recepimento della direttiva europea, ferma restando la possibilità di connessione per impianti esistenti, sempre  a fonte rinnovabile, per una misura non superiore al 30% della potenza complessiva.

– Essere connessi alla stessa cabina primaria di trasformazione alta/media tensione.

– Essere detenuti dai membri della comunità: gli impianti possono essere di proprietà o gestiti da un soggetto terzo, purché il proprietario/gestore sia soggetto alle istruzioni della comunità.

    LA PRATICA

    Step 1:
    Costituzione e avvio della comunità energetica:

    In quetsa prima fase è necessario individuare il bacino di utenti e il loro fabbrisogno energetico al fine di costituire la comunità energetica.
    Una volta individuato il target di partecipazione e di investimento si procede con la realizzazione di un primo impianto fotovoltaico. Tale attività viene remunerata attraverso una percentuale della tariffa incentivante generata dall’impianto.

    Step 2:
    Gestione della comunità energetica:

    In seguito alle analisi preliminari si rende necessario procedere alla costituzione vera e propria dell’ente giuridico. È necessario redigere lo statuto e il regolamento della Comunità Energetica. In una prima fase la comunità energetica sarà costituita avendo come soci fondatori il Concessionario e l’Amministrazione, cui si aggiungeranno ulteriori membri consumatori individuati attraverso audit energetici specialistici.
    Il servizio di gestione include il monitoraggio e la rendicontazione dei consumi delle utenze ed è remunerato con una percentuale sui ricavi totali della CER. Tutti i partecipanti della comunità energetica avranno diritto alla ripartizione dei benefici e ad un pagamento delle bollette ridotto.

    Step 3:
    Sviluppo ed estensione della comunità energetica:
    Una delle caratteristiche delle comunità energetiche è la naturale predisposizione a variare la propria composizione con soci in entrata o uscita e la sua capacità di estendersi nel tempo. A tal fine saranno individuate le superfici più idonee ad ospitare nuovi impianti di produzione e le utenze con i profili di consumo più consoni all’equilibrio energetico della comunità in un’ottica di continua ricerca ed espansione.

    I BENEFICI

    I benefici economici legati alla comunità energetica sono diversi:

    L’autoconsumo individuale permette di non versare le parti variabili dei corrispettivi di trasporto e di copertura degli oneri di sistema per l’energia elettrico prodotta e autoconsumata in sito. Si tratta quindi di energia che fornisce un risparmio totale in quanto non viene pagata in bolletta.

    Autoconsumo comunitario: vi rientra la quota di energia condivisa all’interno della comunità energetica. Il valore di queste componenti varia nel tempo ma è attorno a 8-9€/MWh.

    Incentivazione dell’energia elettrica condivisa tramite la tariffa premio definita dal MiSE, sulla quota di energia condivisa prodotta dagli impianti elegibili, pari a 110 €/MWh.

    Remunerazione dell’energia immessa in rete: tutta l’energia immessa in rete, condivisa o ceduta, viene remunerata al prezzo zonale orario (pari a ~50 €/MWh), ad esempio tramite il ritiro dedicato del GSE.

    Detrazione fiscale: per le tipologie di utenze che ne hanno diritto la tariffa premio è cumulabile con la detrazione fiscale al 50% per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, fino ad un massimo di 96.000€

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